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3 Comments on “#126 – Scopri le regole dell’infinito, le leggi eterne che regolano l’universo, con Francesco Giacovazzo”

  1. Ciao, a proposito di demoni: https://www.docdroid.net/tu6FcKg/arconti-flyers.pdf

    Volevo dire alcune cose: non è che Dio diventa consapevole soloed esclusivamente attraverso gli umani, ma anche attraverso tutte le creature che compongono l’intero creato, non dico che nei libri di Giacovazzo si arriva a disconoscere l’esistenza di altre forme di vita, però nelle Regole dell’Infinito c’è una affermazione di Raffaele che dice “ecco quanto siamo importanti”, non è una visione forse leggermente antropocentrica, la quale mette la figura dell’essere umano al centro dell’universo, gonfiando l’importanza (personale?), nel Dono dell’Aquila di Castaneda e nel Passaggio degli Stregoni di Taisha Abelar si afferma che l’essere umano non è l’unità di misura dell’universo, la componente umana è talmente esigua da risultare quasi irrilevante. Sicuramente anche noi umani facciamo parte del processo, ma anche Don Juan nella versione inglese, spagnola, francese, ecc.. del Lato Attivo dell’Infinito (solo nella versione italiana manca questo paragrafetto) si afferma che i Voladores sono lo strumento con la quale l’Universo ci sfida (non mi piace il termine sfida perché allude ad una sorta di Universo troppo umano, e pone la mente in modalità bellica, col risultato di vedere la vita come un qualcosa di ostile), più che altro ci mette alla prova, o meglio mette alla prova (come una sorta di test) se stesso impersonificando entrambe i ruoli, ci equipara a delle sonde che scendono nella materia per poter sperimentare un determinato tipo di esperienza (o allineamento), quindi si mettano l’anima in pace i vari complottisti/complottofili, tanto la realtà sociale di questo specifico periodo storico deve andare obbligatoriamente in questa direzione (fa parte di un disegno universale con una visione di insieme molto più vasta, tipo un’equazione cosmica).
    Poi volevo fare altre considerazioni, una che mi ha lasciato con il ? punto interrogativo:
    “Quando entrai in casa vidi un qualcosa che mi sconvolse: c‟era un arcivescovo seduto in salotto che stava conversando con Amanda e il
    dottor M. Se avessi visto un folletto non mi sarei meravigliato così tanto. Rimasi talmente interdetto che non salutai quando entrai, attirando lo sguardo di tutti. La colonna del soggiorno mi copriva la vista. Quando mi avvicinai scorsi altre sei persone sedute sui divani.
    Amanda si alzò e si avvicinò e con fare poco carino mi spinse in cucina chiedendomi di aspettare lì. Il mio ego stava bollendo. Rimasi chiuso per due ore fumandomi un pacchetto intero di sigarette e cercando di leggere un libro. ” Poi il resto lo lascio leggere agli eventuali lettori, si tratta forse di qualche distorsione allucinatoria quindi una sorta di lieve spostamento del punto di unione, Francesco avrà mica per caso visto un alleato inorganico e il suo sistema cognitivo lo avrà per caso antropomorfizzato sotto le sembianza di un arcivescovo? forse Francesco si trovava in uno stato di consapevolezza intensa e avrà visto qualcosa che Raffaele, Amanda e il Dottor M. hanno poi successivamente negato (“quali ospiti?”), ci sarà stata una sorta di interruzione della continuità percettiva da parte di Francesco? tipo quelle che capitavano anche a Castaneda? che in consapevolezza normale percepiva in un modo, in quella del lato sinistro percepiva fenomeni non altrimenti intercettabili? o forse Amanda gli avrà somministrato qualche sostanza particolare perché Francesco aveva la febbre cosi alta da vedere persone che non erano in realtà presenti in salotto? o forse gli avranno somministrato qualche infuso alle erbe per fargli dimenticare ciò che aveva assistito? qualche forma di collaborazionismo con alcuni arcivescovi tolleranti e di mentalità aperta? (della serie: non tutti gli esponenti del Vaticano sono dei veri e propri degenerati), diciamo in un certo senso favorevoli alla divulgazione di certe tematiche alternative? avranno ricevuto qualche autorizzazione per poter diffondere questa conoscenza e quindi avranno dovuto prima parlarne a tu per tu con un certo tipo di gerarchia ecclesiastica?
    Un altro punto che mi ha lasciato un po’ perplesso nonostante nel suo insieme Le regole dell’infinito si presenta almeno dalla mia prospettiva come il miglior libro di Giacovazzo, quello più completo e variegato, si trova nel capitolo 22 “Un fantasma in auto”, praticamente Raffaele gli dice”«Ascoltami bene
    adesso. Una cosa è solamente una cosa fintanto che la intendi così. Un oggetto può trasformarsi in un oggetto animato se ti rivolgi ad
    esso come se fosse vivo e puoi farlo diventare un tuo alleato. Quando pensi a un oggetto come se fosse vivo, crei una forma-pensiero che si
    trasforma in una sostanza energetica – in un fantasma, per intenderci – dotato di un‟anima virtuale. I fantasmi non sono visibili, né tangibili perché si trovano nella dimensione metafisica. Tuttavia, dopo la loro nascita, essi esistono autonomamente e sono in grado, come ogni forma- pensiero, di agire sulla realtà materiale. di aiutarti.» «Devi solamente rivolgerti ad essi come se fossero creature viventi,
    con amorevolezza e gentilezza e puoi star certo che ti aiuteranno.» «Cosa devo fare adesso?» «Parlare alla mia macchina, come sto cercando di fare io. Ringraziala e chiedile un ultimo sforzo.» «Non ci riesco» ammisi «sono troppo nervoso!» «Allora canta! Ti ho già detto che nella dimensione metafisica che i maghi chiamano mondo astrale, esistono entità sottili, reali come lo siamo noi. Noi percepiamo questo mondo solo indirettamente, sotto forma di fenomeni paranormali. Anche queste entità da lì ci percepiscono sotto forma di riflessi: noi siamo i loro fantasmi! I nostri oggetti loro non li percepiscono proprio, tranne se sono illuminati dalla nostra intenzione. A quel punto un oggetto diventa un artefatto e suscita la loro curiosità.» Aprii il finestrino e domandai cosa fosse un artefatto. «Un artefatto è un oggetto dotato di forza. Vedi, noi non attribuiamo importanza alle cose, ma le utilizziamo meccanicamente come utensili da usare e magari poi buttare. Se invece investi un oggetto con la tua intenzione, esso da pezzo di materia inerme si trasforma in oggetto vivo che diventa visibile nel mondo sottile. «Il sentimento e l‟intenzione sono il ponte che collega questo mondo all‟altro.»«Quando impregni qualsiasi cosa dei tuoi sentimenti, questa comincia a brillare e ad attirare come lucciole alcune entità sottili che vanno a sostenere la forma-pensiero della tua intenzione. Questi esseri inorganici non hanno accesso diretto al nostro mondo ma ne sono molto interessati, e se vengono invitati non fanno cerimonie. Potresti entrare in contatto con un‟entità molto sviluppata e se riesci a gestirla e non farti dominare puoi trasformarla nel tuo alleato. L‟artefatto è solo un tramite per entrare in contatto con questi esseri. Non ci sono regole per comunicare con loro tranne quelle che stabilisci tu. C‟è solo un requisito fondamentale da soddisfare: riaffermare ogni tanto la tua intenzione, rifornire di energia il tuo artefatto.”
    Ora il punto è questo: non è che sia un po’ pericoloso o comunque vincolante legare la propria attenzione con qualcosa di esterno, considerando l’ammonimento di Raffaele nei confronti di Francesco di non “giocare” con gli alleati inorganici, a che pro e quali vantaggi se ne possono ricavare visto che Marco Baston, Don Juan, Castaneda e altri autori di Nagualismo Tolteco (l’ho verificato sulla mia pelle) sconsigliano vivamente di non creare vincoli particolare ne con gli oggetti materiali (sia quelli di uso quotidiano e sia quelli posseduti e impregnati da altre persone, a maggior ragione se dediti a pratiche exoteriche, con tendenze alla magia deviata) e ancor di piu’ con gli artefatti, insomma di non usare l’attenzione in modo morboso e ossessivo, caratteristica tipica e di pertinenza dello stile “antichi veggenti/stregoni”, un oggetto, qualunque oggetto una volta compiuta la sua funzione ci si dovrebbe disfarsi, Castaneda diceva nelle sue interviste con Armando Torres che qualsiasi rituale o artefatto impedisce l’accesso alla vera conoscenza silenziosa:
    “«Non dimenticare mai una cosa: a un Alchimista non interessa quel tipo di potere. In realtà lo usa solamente per tirare qualche scherzo a
    qualcuno e raramente per i propri scopi. Non si gioca con certe cose se prima non si è sviluppato un certo grado di sobrietà e disciplina.
    Queste entità si fanno vedere mansuete, ti fanno credere di averle dominate ma in realtà sono loro che ti tengono in pugno se non hai
    un certo equilibrio. «Aleister Crowley e altri maghi del passato furono più volte vittime di queste entità e più volte furono spinti a fare cose contro la propria volontà. Molte di queste creature si nutrono della tua energia vitale della quale sono ghiotti e vorrebbero avere tanto un‟esperienza terrena.”
    Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo, ma sono dei punti che mi lasciano tutt’ora mi fanno riflettere, nonostante tutta la buona fede da parte di Francesco Giacovazzo.

    1. Caspita! Bellissimo commento, sono molto curioso di leggere la risposta di Francesco…
      Gli segnalo il tuo messaggio e attendiamo risposta.
      Un abbraccio!

  2. Leggendo questo commento appassionato non posso starmene in disparte a contare le rondini! Provo a rispondere alle diverse questioni. L’essere umano è il coronamento dell’intelligenza della natura e la sua massima espressione evolutiva. Questa è rappresentata dal nostro lobo frontale che trasforma la coscienza in consapevolezza. Nessun essere vivente ha un lobo frontale così sviluppato e il fatto che lo utilizziamo in minima parte è un’altra perniciosa questione che merita uno spazio a parte. Non è una questione di ego dire che noi siamo importanti perchè qui si tratta di una questione di coscienza ed energia: abbiamo il dovere cosmico di sviluppare consapevolezza e attraverso di essa consapevolizzare il creato. Un’ albero è cosciente ma può essere consapevole solo ed esclusivamente attraverso di noi!
    Altra questione: le persone che incontrai a casa di Amanda non erano alleati o nulla del genere ma persone reali che mi turbarono per il fatto che non credevo che certe autorità potessero essere così interessate al lavoro del dottor M. La febbre mi venne per il fatto che dall’altra parte della stanza successe qualcosa che io involontariamente ho assorbito e non c’è bisogno di dire altro.
    La questione degli artefatti invece è semplice. Noi creiamo continuamente eggregore e buona parte della magia si basa sul loro uso. Un’ intenzione è un’eggregora e un talismano o un amuleto possono essere dei dispositivi che si utilizzano per veicolare una certa energia.
    E’ chiaro che non bisogna giocare troppo con queste cose soprattutto quando ci sono di mezzo un certo tipo di energie emozionali pesanti. Insomma se voglio prevaricare qualcuno od ottenere un certo risultato forzando il mondo e nel farlo creo o invoco un’eggregora, la sua natura sarà certamente predatoria. Ma se voglio pregare per la guarigione di una persona, mi rivolgerò ad un’altro tipo di energia.
    Caro amico mi raccomando, non prendere quello che leggi da me o dagli altri proprio alla lettera, questo è un mondo di simboli e paradossi affascinanti. Ti abbraccio

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