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9 Comments on “#1 – Francesco Giacovazzo ci svela i segreti dell’Alchimia”

  1. Interessantissima l’intervista e anche il suo libro che si legge d’un fiato… a quando i prossimi? Mi piacerebbe anche che Giacovazzo parlasse un po’ di più degli M-State….

    1. Ciao Ari, inviteremo ancora Giacovazzo in un prossimo episodio e gli faremo questa domanda 🙂

  2. Ciao, e grazie per gli spunti interessanti.
    Ho ascoltato con piacere Francesco (dall’inconfondibile accento della regione di provenienza, che è anche la mia 😉 ) e ne ho tratto spunti interessanti. Trovo però che ci siamo davvero molte contraddizioni, seppur riconosca la difficoltà di parlare a braccio di un argomento così complesso – ma anche affascinante. Sono un po’ perplessa riguardo i concetti su guide, maestri, corsi, seminari. Concordo sul fatto che a un certo punto sia necessario smettere di essere allievi, e anche sul fatto che siamo fautori e maestri del nostro risveglio personale, ma, da parte di una persona che ha ricevuto saperi da una guida o maestro che dir si voglia (Raffaele, se non erro) o più d’una, mi pare strano sentire rinnegare l’importanza di tale figura, così come sparare a zero sui seminari e poi condurne uno nel prossimo maggio… Personalmente, io sono per la formazione, per acquisire strumenti e tecniche che magari poco si conoscono e possono effettivamente aprire delle porte, e poi farli propri. A volte seguire un cammino, vuol dire anche partecipare ad un insegnamento – che magari non è necessariamente esoterico per definizione, ma che poi si rivela una tappa miliare nel proprio cammino di conoscenza verso se stessi. Quindi, nonostante l’iperbole del far mangiare fagioli per comunicare con l’Universo tutto, credo che un seminario o un incontro siano sempre opportuni se condotti con uno scopo sincero (no, non abbordare belle fanciulle!) e con uno scambio verace di esperienze e punti di vista.
    Seguo i vostri podcast da poco, ma ne ho già sentiti molti, continuerò ad ascoltare ed ispirarmi.
    Un saluto a tutti 🙂

    1. Ciao Cristina! Ottima osservazione, grazie per aver condiviso il tuo punto di vista. In effetti anche io quando leggevo i libri di Krishnamurti pensavo:”Sì, ok, niente maestri, i libri non servono… ma detto da uno che è ciò che è grazie alla formazione intensiva che ha ricevuto dai suoi maestri… e che la sta trasmettendo ad altri attraverso libri e seminari… beh, suona un po’ strano!”. Ma forse Francesco intendeva altro, e cioè smettere di cercare guru e maestri (nel senso più pittoresco del termine) e cominciare a cercare validi insegnanti. Lo so, sono solo parole, sembra di stare a spaccare il capello in 4. La verità è che, al di là delle frasi fatte, ognuno ha il suo percorso adatto a sé, con o senza maestri, insegnanti o libri. E questo mondo, oggi più che mai, offre innumerevoli possibilità di crescita, il che significa anche tanta confusione e sempre più bisogno di saper discernere e poi di mettere in pratica ciò che si apprende (per non diventare semplici esoturisti). Comunque lascio la parola a Francesco!
      Un abbraccio 🙂

  3. Ciao Cristina, ci tenevo a dirti che non solo faccio seminari ma li frequento anche e penso che l’anno prossimo prenderò i voti! Scherzi a parte, io non sono contro nessun insegnamento o percorso e nell’intervista ho messo l’accento sull’aspetto della dipendenza e del condizionamento che è un’altra cosa.

    Tutti noi dipendiamo psicologicamente da un conoscenza o da una fede; abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica come dobbiamo comportarci, in cosa credere e cerchiamo dei maestri che ci diano un sistema, delle regole per vivere ed essere felici. Dietro questo meccanismo, se siamo sinceri, possiamo riconoscere tutta la nostra solitudine e la nostra insicurezza. Io mi chiedo: è possibile liberarci da questo senso di dipendenza? Che non significa rinunciare a qualcosa, perché sarebbe il medesimo meccanismo di condizionamento sotto mentite spoglie, ma affrontare direttamente questa necessità che ci spinge a saltellare da un guru all’altro, da una dottrina all’altra?

    Io sono interessato a questo prima di tutto e se sono sufficientemente disponibile a scoprire la verità su me stesso non devo accettare nessuna autorità, nessun maestro, nessuna dottrina. Sarei solo, sarei indipendente, all’erta, vigile, aperto, vulnerabile alla realtà. Questo è l’inizio della libertà e da qui puoi frequentare tutti i corsi che vuoi, ascoltare chiunque senza doverlo seguire perchè la tua apertura, la tua presenza sarà l’unica vera maestra.
    ….Lascia tutto e seguiti…

    Ti abbraccio e grazie per la tua attenzione, la tua sincerità e la possibilità che mi hai dato per chiarire un pò questa ombrosa questione.

    Francesco

  4. ciao
    ho ascoltato l’intervista e ……….sono felice di aver conosciuto Francesco Giacovazzo,
    che ha, direi, l’umiltà dei Grandi…!….
    un Guerriero dello Spirito

    Grazie per quello che hai comunicato nell’intervista!!

    ..

    vorrei approfittare a fare complimenti agli intervistatori
    credo che sarò molto presente ai vostri podcast d’ora in poi
    ciao
    michele

    1. Grazie Michele
      siamo molto felici di averti con noi nella Tribù. Benvenuto!! 🙂

  5. Cari Daria e Maximilian
    Ho letto l’intervista fatta allo scrittore Francesco Giacovazzo.
    Egli, nel suo blog, si presenta con questo suo detto: “Il nostro cervello è la nostra lampada di Aladino e la genialità giace assopita nel 95% del nostro cervello che non utilizziamo”.
    Francesco Giacomazzo si occupa di Alchimia, Discipline Metafisiche e Olistiche, Psicologia e Sviluppo Personale e ha scritto su questi temi vari libri editi da Verdechiaro Edizioni, la vostra casa editrice.
    Lo scrittore, nell’intervista, inizia a parlare degli Spiriti Guida (I Maestri interiori) che sono – egli dice – « una funzione dell’emisfero destro del nostro cervello che ci connette all’inconscio collettivo, ossia a quella dimensione dell’esistenza che si trova oltre lo spazio e il tempo. Più precisamente, per inconscio collettivo – prosegue – si intende un campo informazionale in cui sono racchiuse tutte le scoperte e le risorse psichiche a disposizione dell’essere umano. Questo territorio rappresenta la parte universale di noi che ignoriamo, intrappolati culturalmente come siamo nella razionalità e nell’identità fittizia che ci siamo costruiti con l’esperienza e l’educazione. Siamo la punta di un immenso icerberg che galleggia in un mare di infinite potenzialità.» E qui il punto in cui parla del nostro cervello in cui viviamo confinati in una piccola parte, «il 5% del nostro cervello che accede al 10% del nostro DNA (il resto è considerato ancora oggi DNA spazzatura) e che ci permette di vivere una frazione molto blanda della realtà. – egli aggiunge – Dal punto di vista di questo 5% del nostro emisfero sinistro ciò che sta dall’altra parte ci è estraneo ed inaccessibile se non attraverso alcuni espedienti. Per varcare questo territorio diverse culture iniziatiche hanno fatto uso di sostanze psicotrope per allentare le maglie della nostra mente critica (il guardiano alla soglia) e permetterci di accedere a quell’altra parte di noi, più olistica, che conosce i nostri bisogni profondi, la nostra vera vocazione e i nostri talenti…».
    Per chi non l’ha capito si tratta di alchimia in questo processo che è di crescita personale.
    E si capisce che non si tratta di una passeggiata piacevole, come quella di una serie di meditazioni di un’ora al giorno e trovarsi senza colpo ferire un bel giorno il “Supernatural”, come lo avete chiamato voi. Senza per questo disapprovarlo, semmai sostenerlo perché fa parte del suddetto percorso personale. Fatto è, se da un lato, come raccomanda Francesco Giacovazzo, occorre tener da conto il nostro cervello (la mente) come se fosse il terreno da coltivare e seminare (la materia degli alchimisti, l’akaest o detto in un’infinità di altri nomi), dall’altro lato troviamo Mauro Longo, anche ospite di un’altra vostra intervista (vedi “#134 – Silenzia la tua mente, impara a vivere il presente e ascolta il tuo cuore, con Mauro Longo” di cui al link http://www.supernaturalcafe.it/podcast/134-silenzia-la-tua-mente-impara-a-vivere-il-presente-e-ascolta-il-tuo-cuore-con-mauro-longo/) che, al contrario, raccomanda di “mettere a dieta la tua mente”. Egli così facendo coglie i frutti della meditazione. Ma è un altro modo di lavorare la nostra mente, la solita terra alchemica, cioè l’allievo “desiderio” che faceva il bullo da ragazzino è poi alla fine si prende il diploma e alcuni anche la laurea, diventando un nuovo genere di “uomo”, dalla forte volontà e decisivo nel comando. A questo punto resterebbe da capire come va a finire per coloro che scelgono la via di Francesco Giacovazzo e di quelli della via di Mauro Longo. In alchimia anche queste opzioni sono contemplate perché c’è la “Via breve” e la “Via lunga” o anche detti la “Via secca” o la “Via umida” (quest’ultima, per certi versi, rientra nella mistica) cioè di Giacovazzo e Longo. Ma c’è anche la “Via mista” che le racchiude entrambe.
    E questa è la situazione di ciò che la Tradizione ci tramanda per la crescita personale.
    Ma i tempi sono maturi per dar retta a Francesco Giacovazzo che più velocemente procede versò la VERITÀ anche se con gravi rischi, mentre Mauro Longo procede lentamente ed è lontano da essa.
    Mi riferisco a uno stralcio di ciò che egli ha detto nell’intervista che sappiamo, per poi legarmi alla mia esperienza in merito.
    Proseguendo il suo dire sugli Spiriti Guida egli dice:
    «… rispondono alle nostre domande con un linguaggio simbolico vicino a quello dei sogni perché l’inconscio si esprime così, con il linguaggio degli archetipi. Ciò che queste entità ci dicono è esattamente ciò che sappiamo ma ancora non sappiamo di sapere. Il cervello dei bambini lo fa in continuazione creando amici immaginari con cui giocare ed è una risorsa fondamentale per una sana crescita psichica perché permette di sviluppare la nostra parte immaginativa e creativa…».
    E proseguendo su questo tema, spinto da un personale “abbrivio”, io ribadisco che conviviamo in un mare di informazioni, basta aprire gli occhi e già dalle nuvole, per esempio, e notiamo un’immagine insolita. La ragione comune la definisce col nome di pareidolia, invece a chi è molto sviluppata l’intuizione, fa nascere nella mente una relazione con un pensiero repentino. Una sorta di messaggio che si rivela a volte come premonizione. Ma la fonte di chi è attiva la vista in tal senso, unita all’intuizione, è in ogni dove. A nessuno viene in mente che la morfologia della terra, e in particolare quella delle mappe dei centri urbani, possa far rivelare incredibili immagini dal taglio allegorico per esempio.
    Rimando ad alcuni esempi di queste concezioni con i seguenti miei articoli e link relativi:
    – L’universo è veramente piccolo con la fantasia! https://www.ergane.org/2020-10-universo-piccolo-con-la-fantasia.html
    – L’Aiglòn, fra storia e mistero. https://www.esonet.it/News-file-print-sid-1513.html
    Oppure la vista, particolarmente erudita nel rintracciare le cose del mistero, è in grado di decifrare, per esempio, le profezie di Nostradamus e altro ancora.
    Vedi articolo: I “Tre giorni di buio” inatteso tempo dell’alchimia e dell’occulto? https://www.altrogiornale.org/i-tre-giorni-di-buio-inatteso-tempo-dellalchimia-e-dellocculto/
    Gaetano Barbella

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