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6 Comments on “#32 – Il Trading Online come strumento di Crescita Personale e di Consapevolezza, con Elena Sanjust”

  1. Okkio all’aspetto etico del trading, soprattutto con le materie prime.
    Va bene cercare il proprio benessere materiale e soprattutto spirituale, ma bisogna porsi delle domande nonchè dei limiti etici.
    I calvinisti dai quali discendono gli ‘integralisti cristiani’ di oggi (es. l’ex presidente americano George W. Bush e i suoi amici petrolieri) non hanno problemi di sorta con i soldi e i risultati si vedono…
    Consapevolezza innanzitutto…
    Per approfondire un articolo e una mia recensione:
    http://www.mercati24.com/aspetti-etici-del-trading-di-materie-prime/
    http://serenoregis.org/2015/10/24/la-fame-recensione-di-isabella-bresci/

    1. Cara Isabella, grazie per la riflessione. E’ veramente importante ciò che dici. Noi cerchiamo di vedere il mondo da tanti punti di vista, ci facciamo tante domande e ci diamo anche delle risposte, ma siamo sempre pronti a metterle in discussione. Il denaro è stato creato dall’Uomo ed esiste in quantità infinita. L’idea diabolica è stata di creare la moneta a debito, che di fatto è un segno meno davanti a un numero infinito. Viene creato sempre più denaro, nessuno sa esattamente quanto denaro è stato creato, ma si parla di numeri con decine di zeri. E un meno davanti. Il segno meno è un simbolo. E’ un potente incantesimo, per far pensare alle persone che possedere denaro a debito equivalga ad avere un debito nei confronti di qualcuno. Un debito che in molti casi si paga con la schiavitù e la vita stessa. Chi padroneggia questo incantesimo è in grado di tenere in schiavitù il mondo. Ma è un incantesimo che funziona solo su chi si lascia incantare. Funziona solo per chi crede nell’illusione. Il mago è troppo potente, non possiamo sconfiggerlo da soli e non dobbiamo farlo. Se ognuno di noi si sveglia dall’incantesimo, il mago non ha più potere e l’umanità è libera. Il problema non è nel denaro, ma in quello che le persone sono disposte a fare per averlo. Il denaro è solo un mezzo, non un fine. Le persone inseguono fama, potere, beni materiali, immagine e usano il denaro per ottenerli o gli arriva di conseguenza. Il trading è come un oceano pieno di forme di vita che lottano per la sopravvivenza e la crescita. Di fatto è uno specchio di noi stessi, della nostra percezione del mondo e della nostra società. C’è chi usa questo strumento per arricchirsi, c’è chi lo usa per impoverirsi, c’è chi lo usa come il gioco d’azzardo e chi lo usa come uno strumento di crescita. Usare il trading come strumento per migliorare se stessi e aiutare gli altri a farlo, secondo noi è un modo etico. Usare il trading per ottenere denaro (che ricordiamo esiste in quantità infinita) è un modo altrettanto etico. Usare il trading come lo usa chi ha molto potere, per distruggere economie, rubare risorse e fare consapevolmente del male agli altri, secondo noi non è un modo etico di usare il trading. E’ come andare a pescare con la barchetta per portare a casa il pranzo contro usare grandi navi con reti a strascico che catturano milioni di pesci in un colpo solo e distruggono un intero ecosistema. Il problema è che con quei milioni di pesci catturati ci mangiano milioni di persone, compresi i nostri figli. Quindi la responsabilità è condivisa… Viviamo in un mondo interconnesso, non è possibile dare la colpa agli altri, ognuno ha la sua parte di responsabilità. E’ proprio come dici tu, cara Isabella: consapevolezza prima di tutto. Grazie per il prezioso consiglio 🙂

  2. Premetto che non è mia intenzione fare polemica, veramente.
    Dico solo che è il trading on line stesso che, secondo me, non è un mezzo eticamente corretto di guadagnare denaro, perchè in essenza è speculazione e speculare è essenzialmente un azzardo. Forse mi sbaglio ma da certe cose è bene star lontano.
    Le ‘tentazioni’, come le chiamavano un tempo, sono toste in quell’ambito.
    Anche il broker tedesco protagonista (reale) del docu-film “Master of universe” non pensava di fare ‘il male’, anzi, pensava solo a lavorare al meglio per la sua banca e intanto guadagnare molto ma poi, quando si è reso conto di cosa significasse spostare capitali con un click e le conseguenze che ne derivavano.
    Consiglio vivamente la visione: http://www.mymovies.it/film/2013/masteroftheuniverse/
    Mi ricorda molto le riflessioni sulla ‘banalità del male’ di Anna Arent.
    Senza voler demonizzare niente e nessuno, però si sa che il ‘Male’ si serve di cose innocenti (o di cosa noi pensiamo lo sia) per agire…

    1. Ciao Isabella, non è polemica e fai bene ad insistere, perché quello che dici è importante. Quando si guarda il mondo da vari punti di vista, succede spesso di farsi delle idee in apparenza contrastanti. In realtà questi sono aspetti veritieri, ma diversi, di una Verità più grande. La nostra è sempre una visione limitata. Con questo podcast stiamo cercando di avere una visione più ampia possibile, per includere più aspetti della Verità, anche se questi aspetti sono in apparenza contraddittori. Quello che dici è vero: ho paragonato il trading a un oceano pieno di vita in cui noi andiamo a pescare. Un oceano contiene una forza maestosa, impressionante. Una forza che possiamo utilizzare, ma che può anche manipolarci e corromperci, seducendo la parte più oscura di noi. Ed è qui che il lavoro di Elena diventa importante: quando la parte oscura si manifesta, la possiamo armonizzare, la possiamo integrare e portarle luce. Per questo il trading è uno strumento che può essere utilizzato a scopi positivi, con consapevolezza. Ma è anche vero che tutta la nostra parte oscura che viene riversata nel trading e che non viene gestita e integrata nel modo giusto, crea delle forme pensiero molto forti, che potrebbero quasi sembrare “demoniache” (benché sia roba creata da noi, attenzione). Per fortuna il trading non è solo mare aperto, ma anche luoghi più tranquilli in cui potersi confrontare costruttivamente con questo mondo. Dobbiamo anche ricordare che il denaro è una nostra creazione, che esiste in quantità infinita. Sono numeri su un computer. La speculazione di cui parli è solo giocare con questi numeri. Però è vero, giocando con questi numeri si può cambiare il destino di molte persone, renderle ricche o mandarle in rovina. Perché grazie ai nostri investimenti c’è chi perde e c’è chi guadagna. Fa parte del gioco e tutti quelli che giocano sono responsabili del proprio destino. Non esistono vincitori e vinti a questo gioco. La sconfitta è nel mondo reale, nella società che abbiamo creato e nelle sue regole. Perché in ogni gesto della nostra vita abbiamo il potere di cambiare il destino delle persone, delle aziende e delle nazioni. Chi fa trading non è più complice e corresponsabile di chi fa la spesa al supermercato. In Africa si massacrano da anni a causa delle miniere di Coltan (un minerale che serve per costruire i nostri computer e smartphone). Il petrolio della nostra auto viene dalle guerre e dal sangue di vittime innocenti. Guadagnare denaro andando a lavorare in fabbrica per produrre gli stessi componenti meccanici che andranno ad assemblare lavatrici e armi non è più o meno etico che guadagnare facendo trading online. L’etica è nel modo in cui ognuno fa le cose. Ma questo è solo il mio punto di vista ed è solo una visione parziale della realtà. Quello che dici tu è altrettanto vero. Grazie per il link al film, lo guarderemo!!!

  3. Infatti TUTTI siamo responsabili di quel che accade al ‘mondo’ anche se in proporzioni estremamente diverse.
    Il capitalismo e poi il neo-capitalismo, ci hanno abituati al consumo sfrenato, alle obsolescenze programmate, al denaro ‘immateriale’ che non corrisponde più alle risorse reali, ecc… e si comporta come un cancro la cui caratteristica è quella di riprodursi senza limiti e alla fine uccidere l’organismo di cui si nutre e quindi… morire insieme a lui.
    Purtroppo facendo parte di questo ‘organismo-pianeta-mondo’, anche noi diamo il nostro contributo, esattamente come il sangue che scorre e continua ad alimentare ‘inconsapevolmente’ le cellule cancerogene.
    Il problema è che per difendersi basterebbe avere degli ‘anticorpi’ ben funzionanti ma mi par di capire che gli anticorpi per ora siano assolutamente insufficienti. Sicuramente alla fine ci sarà una lezione per l’umanità.
    In ultima analisi è essenzialmente una questione di coscienza.
    Il mio ‘grillo parlante’ mi suggerisce di non avvicinarmi neanche a certi ambiti ma il ‘mio’ grillo è solo mio…
    Sono figlia di un padre (‘antico’ ma modernissimo, vedi vostro catalogo!!) che mi raccomandava di non acquistare nulla se non ero ben sicura di potermelo permettere, figurarsi i mutui trentennali, gli acquisti a rate oppure il trading on line! 😉

  4. La responsabilità è sempre nostra al 100%, non in parte, almeno io la vedo così.
    Non c’è nulla al di fuori di noi, è tutto uno specchio che ci creiamo ogni istante per poter meglio capire cosa stiamo a fare qui.
    E concordo con Maximilian quando dice “Chi fa trading non è più complice e corresponsabile di chi fa la spesa al supermercato. ”
    Purtroppo quando si parla di soldi la nostra capacità di evitare la dualità diventa ancora più minimale…
    Ognuno ha il proprio modo di vedere le cose, ad es. io non ho mai pensato di fare trading né nessun altro “lavoro” per soldi, sarà un mio problema sicuramente, ma non é un pensiero che ricorre nella mia mente. Semmai penso a cosa posso mettere in tavola, a come posso investire il mio tempo con mio figlio in qualche cosa che faccia crescere entrambi, ecc.
    Dal dizionario, poi, per Speculazione si intende “un’operazione intesa a ottenere il massimo guadagno in attività commerciali o finanziarie, cercando perlopiù di trarre un utile dalla variazione attesa dei prezzi rispetto a quelli di acquisto”, e non così diversa da chi commercia in arance.
    Ma se vogliamo più a fondo nelle cose , l’origine del nome riporta al verbo specere, cioé guardare a fondo con attenzione, e speculatio è l’arte dell’indagine filosofica.
    Ogni cosa, ma proprio ogni cosa, può essere fatta con un intento che va verso il “bene”, inteso come crescita comune, oppure il “male” inteso come crescita propria e legata all’ego o a come lo vogliamo chiamare.
    Non dimentichiamo poi che determinati strumenti servono soprattutto a proteggere i produttori di materie prime (che sono i principali detentori delle quote e quindi che determinano le oscillazioni dei prezzi), dall’incertezza del futuro, soprattutto quelle legate agli aspetti metereologici.
    Pensare che il trading sia il male (inteso come attività dei singoli, non delle banche centrali) fa parte, a mio avviso, dell’abitudine diffusa di dare sempre le responsabilità di quello che accade nel mondo al di fuori, come se noi fossimo lì per caso.

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