Soldi, soldi, soldi…
Sembra proprio che uno dei più grandi problemi della nostra epoca sia il denaro.
Da un lato c’è il problema della scarsità del denaro. Non ci sono mai abbastanza soldi. C’è una grande disparità, dove l’1% della popolazione mondiale possiede oltre il 50% delle ricchezze, mentre la maggioranza degli esseri umani patisce la fame.
Dall’altro lato ci sono fortissimi pregiudizi sul denaro:
- Il denaro è sporco
- Il denaro corrompe l’anima
- Il denaro è uno strumento del demonio
- Guadagnare troppo denaro è immorale
- I ricchi sono disonesti
E questi pregiudizi raggiungono il loro culmine quando si parla di crescita spirituale, del settore olistico e di fare del bene alle persone. Quante persone ho sentito affermare: non devi chiedere soldi quando fai del bene agli altri, devi farlo gratis!
Vedi? Viviamo una specie di schizofrenia, siamo divisi a metà e in conflitto con noi stessi: vorremmo più denaro (ne abbiamo bisogno per vivere!) ma ci sentiamo in colpa a guadagnarlo.
Invidiamo i ricchi, vorremmo essere come loro, però li biasimiamo e li giudichiamo male.
Non si dice forse: diventare schifosamente (o maledettamente) ricco?
Perché “schifosamente” o “maledettamente“?
Beh, tutto questo fa parte dei nostri condizionamenti sul denaro.
In parte, credo, dipende anche dalla nostra cultura cattolica, che da un lato condanna il denaro e la ricchezza, dall’altro esalta la povertà, la frugalità e il non attaccamento alle cose materiali, salvo poi mostrarci Papi, Cardinali e Vescovi riccamente vestiti e ingioiellati, in chiese e cattedrali piene di sfarzo e lusso, mentre enormi ricchezze vengono accumulate e tenute sotto chiave in Vaticano.
Anche i nostri politici, mentre ci chiedono di fare sforzi e sacrifici per il bene del Paese (perché c’è la crisi!!!), mentre fanno tagli alla Scuola, alla Sanità e ai Servizi, mentre aumentano le tasse e riducono le pensioni, questi stessi politici prendono stipendi da favola e pensioni d’oro.
Così come certi dirigenti statali, che per aver contribuito al fallimento delle grandi aziende pubbliche che erano stati eletti ad amministrare, lasciando così senza lavoro migliaia di persone, vengono licenziati con buone uscite da milioni di euro.
Tutto questo provoca una specie di cortocircuito mentale in cui non sappiamo più come dobbiamo comportarci nei confronti del denaro.
Eppure il denaro non è né buono, né cattivo.
Negli ambienti New Age va molto di moda affermare che il denaro è solo energia.
E’ vero. Ma anche un sasso è energia, anche un fiore, un albero, un animale e un uomo. Tutto, in origine, è energia.
La differenza fondamentale che vedo io è questa: il denaro lo abbiamo creato NOI.
Più che energia, il denaro è una nostra idea. E’ la materializzazione di un nostro modo di pensare e di vedere le cose. Siamo stati noi a creare il denaro… e i pregiudizi su di esso.
Eppure il denaro è stato creato da noi per facilitare gli scambi commerciali. Se questo strumento non serve più allo scopo, possiamo cambiarlo (ne ho parlato in dettaglio qui).
<<Eh, ma ormai non si può più cambiare!>>
Tutti parliamo del denaro come se fosse qualcosa su cui non abbiamo alcun controllo. Come un terremoto o un uragano… Se non ci sono i soldi per mangiare, se mezzo mondo muore di fame, mentre poche persone detengono tutta la ricchezza… beh… non possiamo farci niente, è così che va il mondo!
E invece no!
Il denaro lo abbiamo creato noi.
Non ci piace come vanno le cose? Potremmo cambiarle in qualunque momento. Ma non lo facciamo. Perché?
Beh, perché il mondo è così. Perché ci sono degli interessi, ci sono degli equilibri, delle forze in gioco, bla, bla, bla…
Ci inventiamo qualsiasi scusa pur di non ammettere la disarmante verità: che siamo noi esseri umani ad avere creato il denaro e solo noi possiamo decidere come utilizzarlo.
<<Eh, ma i potenti del mondo non ci permetteranno mai di cambiare le cose. Il sistema è così e non si può cambiare>>. Quante volte ho sentito questa frase.
Ragioniamo un attimo: secondo un rapporto di Oxfam, si stima che l’1% delle persone possegga più del 50% delle risorse e della ricchezza del pianeta. Ovviamente a loro va bene così.
Ma al restante 99% delle persone questa situazione non va bene affatto.
E allora come è possibile che l’1% delle persone possa controllare il 99% degli abitanti del pianeta?
La risposta è semplice: possono farlo grazie al consenso collettivo, grazie alle nostre scelte quotidiane.
Il denaro è la manifestazione del nostro modo di pensare.
E ci mostra tutte le nostre contraddizioni, le nostre paure, i nostri desideri e i nostri attaccamenti.
C’è chi vorrebbe possedere tantissimo denaro, molto più di quello che potrebbe spendere. Per quale motivo? Forse per paura della povertà? Forse per acquisire maggiore fiducia in se stesso? Per avere più potere? Un migliore status sociale? Più opportunità in questa vita? Più amici? Più benessere? Più felicità?
Sono tutte proiezioni della nostra mente. Il denaro, che è solo un’idea creata da noi, non può garantirci alcuna di queste cose. E’ pura illusione.
C’è poi chi vorrebbe eliminare il denaro, nella convinzione che così scomparirebbero tutti i problemi: fame, guerre, malattie, solitudine, sofferenza, malvagità, eccetera…
Anche questa è una grande illusione. Il denaro non crea queste cose. E’ la nostra mente a crearle. E del resto chi ha il potere crea e controlla il denaro. Davvero pensi che chi può creare il denaro sia interessato ad averne di più?
E’ evidente che il problema non è il denaro, ma qualcosa che è a monte di esso. E a monte del denaro ci siamo noi esseri umani, che lo abbiamo creato e ne facciamo un certo uso.
Il denaro viene spesso utilizzato come un’esca, che risuona con le nostre convinzioni, le nostre paure, i nostri pregiudizi e i nostri attaccamenti. Seguiamo l’esca e cadiamo nella trappola dei nostri meccanismi mentali. Se non ci fosse il denaro, probabilmente ci sarebbe altro a fare da esca.
Il problema non è il denaro, ma il rapporto che ognuno di noi ha con esso.
Qualsiasi opinione tu abbia sul denaro, essa influenza il tuo rapporto con i soldi. E di conseguenza influenza il mondo in cui vivi.
Lo stesso vale anche per me.
Io stesso continuo ad osservare il mio rapporto con il denaro. E’ un rapporto complesso, conflittuale, pieno di pregiudizi, desideri, paure e contraddizioni, frutto di convinzioni limitanti e condizionamenti sociali e famigliari.
E’ giusto chiedere in cambio denaro quando si fa del bene agli altri?
C’è chi afferma che un operatore olistico o chi offre sostegno e orientamento a livello spirituale non dovrebbe chiedere denaro, non dovrebbe sporcarsi le mani e la coscienza.
Mettiamo per un attimo che ciò sia vero.
Allora mi chiedo: siccome il denaro ci serve per campare e vivere nella società moderna, come pensiamo di risolvere questo problema? Se io sento che la mia missione è fare del bene agli altri, però non devo chiedere denaro, come posso fare per vivere? Sicuramente dovrò trovarmi un altro lavoro, ma un lavoro che non faccia del bene agli altri, un lavoro inutile o anche dannoso, così almeno potrò guadagnare soldi senza sentirmi in colpa. Dedicherò 8-9 ore al giorno del mio prezioso (e limitato!) tempo facendo un lavoro noioso, alienante, che non ha nulla a che fare con il mio percorso di vita e con i miei talenti. Così avrò i soldi per campare… e nel pochissimo tempo libero che mi rimane e con la pochissima energia che mi resta in corpo potrò dedicarmi a fare del bene agli altri, senza sentirmi in colpa.
Un piano geniale, complimenti!
Oppure potrei fare come quelle rare persone che vivono nella nostra società senza avere soldi né guadagnare denaro. Dopotutto se io mi prendo cura degli altri, allora anche gli altri si prenderanno cura di me! Mi offriranno cibo, alloggio, vestiti e beni di prima necessità. E come lo faranno? Beh, con i loro soldi, ovvio!
Se per me il denaro è sporco, brutto e immorale, lascio che siano gli altri a sporcarsi le mani con esso! Io farò del bene gratuitamente agli altri e lascerò che gli altri facciano lo stesso con me.
Quindi in poche parole sto scaricando il mio problema sulle spalle degli altri. Bel modo di comportarsi, complimenti!
Certo esiste anche una terza via: l’autosufficienza totale. Costruirsi la propria casa, coltivare il proprio cibo, bere l’acqua dal pozzo o da un torrente, fare legna nel bosco, vivendo ai margini della società…
Chissà, forse per qualcuno è ancora fattibile. Ma di certo non lo è per tutti i 60 milioni di italiani, a meno che non decidiamo di radere al suolo tutte le città e ricominciamo da zero. E poi comunque lo stato italiano pretende che noi paghiamo le tasse sulla nostra casa e sui nostri terreni. Un cane che si morde la coda.
Mi pare ovvio che se il denaro non è il vero problema, allora non è nel denaro (o nella rinuncia ad esso) la vera soluzione.
Voglio essere molto chiaro: l’idea della totale autosufficienza piace anche a me, ci ho pensato a lungo e credo che per alcune (poche) persone sia una possibilità concreta. Ma questo non ha nulla a che fare con il denaro. Per me autosufficienza totale non vuol dire RIFIUTO del denaro.
Avere un frutteto e scambiare mele in cambio di cereali è autosufficienza? E’ moralmente accettabile?
Avere un frutteto e scambiare mele in cambio di denaro, poi con il denaro comprare cereali è autosufficienza? E’ moralmente accettabile?
Qual è la vera differenza tra le due situazioni? Tu sapresti dirlo con certezza? Io no, non ci vedo alcuna reale differenza. Salvo il fatto che nel secondo caso sarei soggetto a tassazione, regole commerciali, burocrazia a non finire, eccetera… Ma non è certo il denaro il vero problema. Il problema sono le regole del sistema che noi stessi abbiamo creato per gestire la società e gli scambi commerciali (denaro compreso. Ne parlo in dettaglio qui). Come vedi il problema è sempre a monte del denaro.
<<Sì, vabbé, mi hai convinto, il denaro si può anche chiedere, ma poco eh! Solo quello che serve per vivere, il resto bisogna darlo via, donarlo ai più poveri e bisognosi. Non bisogna chiedere troppo denaro>>.
Troppo o poco, cosa significa? Come facciamo a definire con precisione qualcosa di così soggettivo? Vogliamo davvero metterci a giudicare ogni singola persona per quello che guadagna?
E anche se potessimo farlo, dovremmo poi giudicare il modo in cui ognuno spende ciò che guadagna. Infatti potremmo avere persone che guadagnano tanto e spendono tutto in modo virtuoso, così come persone che guadagnano poco e spendono tutto in vizi e depravazione. E ovviamente saremo noi a giudicare cosa è virtuoso e cosa non lo è, giusto?
Follia pura.
E di nuovo, sulla questione di dare denaro ai poveri… Il denaro è creato da NOI in quantità INFINITA. Abbiamo il potere di creare tutto il denaro che vogliamo. Se il problema fosse davvero il denaro, potremmo crearne di più e darlo a tutti i poveri. Avremmo risolto il problema… Eppure non lo facciamo! Quindi il problema non è il denaro, ma la nostra scelta di lasciare le cose così come stanno. Certo, anche a me capita spesso di donare qualche monetina ai mendicanti, oppure di fare donazioni per cause che ritengo giuste. Ma tutto ciò è slegato dal denaro in sé, è solo un modo comodo (e spesso sbrigativo) di partecipare, sostenere, dare una mano (o mettersi a posto la coscienza….).
Vedo un mendicante per strada? Gli do due euri e sono a posto con la coscienza, posso tirare dritto per la mia strada! Ben diverso sarebbe tentare di aiutarlo concretamente. Ma non credo che sarebbero i 100 euro o i 1000 euro a fargli veramente la differenza… (lo sapevi? Secondo varie indagini, un mendicante nei luoghi giusti può arrivare a guadagnare più di 2000 euro al mese!!! Sono 30 persone al giorno che gli danno due euro, non ci vuole molto).
E allora che fare? Come comportarsi nei confronti del denaro?
Per quanto mi riguarda, ho deciso di non preoccuparmi della cosa e di non dare così tanta importanza al denaro.
Il lavoro che faccio, lo faccio per passione, al punto che non lo considero nemmeno un lavoro. Faccio quello che mi piace, faccio quello che ritengo giusto e che mi fa sentire bene con me stesso e con gli altri.
Non lo faccio per denaro.
Se il denaro arriva, in cambio di ciò che faccio, bene. Spenderò quel denaro per le cose che ritengo utili e che dal mio punto di vista possono migliorare il mondo, la mia vita e quella delle persone intorno a me (ovviamente è solo una mia percezione limitata, cerco di non dare troppa importanza nemmeno a questi miei pregiudizi su cosa è buono e cosa no).
Se in questo momento c’è una cosa che desidero, ma non ho abbastanza denaro per averla, beh… i casi sono tre:
- Il denaro in qualche modo arriverà e otterrò ciò che desidero
- Si manifesteranno altre opportunità di avere ciò che desidero, senza bisogno di denaro
- In questo momento non è utile per me ottenere ciò che desidero, quindi va bene così
Questo è il mio modo di spostare l’attenzione (e l’ossessione) dal denaro a ciò che desidero veramente nella mia vita. Il denaro è solo uno strumento, un tramite. Attraverso di lui posso vedere i limiti e le opportunità che di volta in volta si manifestano nella mia vita.
Per me il denaro è un effetto, non una causa.
Ma questo non vuol dire che se guadagno tanto denaro allora è BENE e sono nel giusto, mentre se ho problemi di denaro allora è MALE e sto sbagliando qualcosa. Non è questo il punto, perché sto ancora dando dei giudizi limitati.
Per me il punto focale è accettare che il denaro è la manifestazione di un nostro modo collettivo di pensare, percepire e interagire con la realtà in cui viviamo.
Come singolo individuo non posso (e nemmeno vorrei!) imporre la mia visione del denaro agli altri e modificare il loro atteggiamento nei confronti dei soldi. Perché in fondo il denaro è solo uno strumento utile a farci accorgere chi siamo, cosa pensiamo e come ci comportiamo.
Ciò che faccio è semplicemente osservare, cercando di non giudicare, con atteggiamento neutro nei confronti del denaro.
Non ho paura di guadagnarlo e non ho paura di spenderlo.
Non lavoro per accumulare denaro fine a se stesso, per far aumentare il conto in banca, perché non ho paura del mio futuro. So che la vita mi darà sempre ciò di cui ho bisogno, istante dopo istante. E alla fine dei miei giorni, tutto ciò che la vita mi ha dato, se lo riprenderà.
Non ho paura di accettare denaro, perché non ho timore del giudizio degli altri o di un castigo divino.
Non ho l’ossessione di spenderlo, perché non ho paura del mio presente, non ho un vuoto da riempire con cose materiali.
Non ho timore di utilizzarlo. Se c’è una cosa che desidero e ho i soldi per comprarla, li spendo volentieri. Ma prima mi osservo e mi chiedo perché sto desiderando quella tal cosa e se davvero è utile per me, se davvero è per il bene supremo di tutte le persone coinvolte.
Guadagno denaro facendo corsi che aiutano le persone a crescere e a migliorare se stesse e la propria vita. Questo mi permette di dedicare il 100% del mio tempo a ciò che amo di più: essere utile agli altri grazie alle mie capacità e alla mia passione per la visione olistica del mondo e della vita. Grazie a questo guadagno posso anche permettermi di offrire gratuitamente, ogni settimana, il Podcast che realizzo assieme a mia moglie Daria (un lavoro impegnativo che ci costa tempo e denaro). Come vedi tutto si bilancia…
Insomma, sposto l’attenzione dal denaro a ciò che veramente conta.
Forse un giorno arriverò alla totale autosufficienza e potrò permettermi di offrire il mio tempo gratuitamente alle persone che ne hanno bisogno. Per ora il denaro mi è ancora utile e non ci vedo niente di male nell’utilizzarlo. Comunque vada, lascio che le cose accadano, senza giudizio e senza aspettativa. La vita mi mostrerà la direzione da seguire.
E tu cosa ne pensi? Com’è il tuo rapporto con il denaro? Ti rispecchi in ciò che ho scritto o la pensi diversamente?
Lascia un commento e parliamone!
Un abbraccio
Maximilian
ps: se vuoi approfondire l’argomento, ti invito a leggere questi due articoli:
4 Comments on “È giusto chiedere soldi e farsi pagare nel settore olistico, del benessere e della crescita spirituale?”
Ciao Maximiliam,
condivido ogni punto di questo articolo.
Io sono una Naturopata che ha finito i suoi studi l’anno scorso, che lavoro da 20 anni nel campo informatico ed è dipendente di un’azienda.
In famiglia ho avuto problemi economici e questo mi ha dato sin da ragazzina l’input e rendermi il prima possibile indipendente.
Il mio lavoro da informatico all’inizio forse anche mi piaceva infondo con le cose tecnologiche ho avuto sempre un buon feeling.. da circa 7 anni però le cose dentro di me sono cambiate, ho iniziato a studiare e a mettermi in discussione lavorando su me stessa (cosa che non finirà mai) per poi decidere che la strada che avrei voluto intraprendere anche a livello lavorativo apparteneva al campo olistico… mi piace tutto ciò che riguarda lo spirituale e tutto ciò che può dare a una persona il vero senso della propria esistenza. Cosa manca in tutto ciò
Il coraggio di lasciare un posto di lavoro ‘stabile’ con un’entrata fissa economica, per fare il lavoro che mi piace in un campo che ancora x molti è ostico, un lavoro che se ne parli ti prendono x matto, un lavoro in cui io credo che però ti costringe in un Italia che non aiuta, ad aprirti una Partita Iva per poi pagare un sacco di tasse e rimanere con poco in mano.
Morale.. tutto questo x dirti… cosa faresti tu se fossi nella mia situazione?
C’è qualche spunto che puoi darmi x intraprendere la strada che desidero, non facendo il salto nel buio? Come mai nessuno assume dipendenti olistici?
Grazie per la tua attenzione.
Ciao Daniela! Non so dirti cosa farei al posto tuo, ma posso dirti cosa ho fatto io. Dopotutto il mio percorso è molto simile al tuo 🙂
Mi occupo di web e marketing da più di 20 anni. Ho sempre lavorato in proprio perché non sopportavo l’idea che fosse qualcun altro a gestire il mio tempo e i miei spazi. Ho avuto aziende e società con dipendenti (sono anche socio di una casa editrice).
Dopo la nascita della mia prima figlia ho deciso di lavorare stabilmente da casa e ridimensionare il mio lavoro.
Contemporaneamente, da più di 20 anni seguo il mio percorso di crescita spirituale. 10 anni fa ho terminato il mio percorso alla scuola di Naturopatia, poi ho continuato i miei studi in varie direzioni, seguendo tutto ciò che mi appassiona, sia nel marketing che nel campo della salute e del benessere olistico.
Ho sempre messo le mie conoscenze di naturopatia a disposizione di amici e parenti e di chi ne avesse bisogno, ma non ho mai voluto farne la mia professione principale (per ora).
In parte perché il mio lavoro di consulente web e marketing mi ha sempre appassionato. In parte perché mi era più facile mantenere la famiglia con il mio lavoro di consulente, lavorando da casa, piuttosto che come Naturopata (in realtà non posso sapere se sia davvero così, magari è solo una mia convinzione limitante).
Negli anni la situazione fiscale in Italia è diventata sempre più difficile. Al punto che, anche se ero libero professionista, di fatto non ero libero, ma ero il dipendente di me stesso… e lavoravo 8 mesi all’anno gratis, per pagare le tasse. Quindi la motivazione di fare il consulente per portare a casa lo stipendio veniva sempre più a mancare.
Per molto tempo mi sono chiesto come fare per unire la mia passione per web e marketing con la mia passione per il mondo della salute e del benessere olistico, facendo qualcosa che mi appassionasse e nutrisse veramente in profondità.
Finché un giorno è nata l’idea di Supernatural Café: usare la mia esperienza di web e marketing per dare voce ai professionisti del mondo olistico e aiutarli a portare il loro messaggio al loro pubblico.
L’anno scorso ho deciso di dedicare il 100% delle mie energie a questo progetto, perché mi appassiona veramente tanto. Ho lasciato andare i miei vecchi clienti (quasi tutte aziende) e ho deciso di concentrarmi solo sul mondo olistico. E’ stato un po’ come licenziarmi dal mio vecchio lavoro per buttarmi in un nuovo progetto. Con la differenza, rispetto a te, che avendo sempre lavorato in proprio non temevo di perdere il posto fisso.
Ma sai bene anche tu che il posto fisso è una falsa sicurezza, oggi più che mai: anche l’azienda più solida può andare incontro al fallimento.
La verità, cara Daniela, è che ogni nostro passo è un salto nel buio. L’imprevisto è dietro l’angolo, qualsiasi cosa facciamo. E la vita non dura in eterno.
Nel marketing c’è una statistica piuttosto allarmante: quando una persona deve fare una scelta, la paura di perdere qualcosa è più forte del desiderio di ottenere qualcosa.
Preferiamo vivere una vita mediocre con le sue piccole certezze, piuttosto che rischiare di perdere tutto per realizzare il nostro più grande desiderio.
L’unico consiglio che posso darti è quello di seguire il tuo Cuore. Esprimi un intento FORTE e CHIARO, lancialo nel mondo e poi lascia che tutto vada nella direzione giusta. Ti stupirà scoprire che l’Universo si organizza per realizzare questo tuo desiderio. Ma fai attenzione a non ostacolare tu stessa questo processo.
Ti racconto un piccolo aneddoto: un anno fa io e Daria abbiamo deciso di dedicare il 100% delle energie a Supernatural Café. Per me si trattava di lasciar andare molti clienti con cui avevo contratti annuali di assistenza. Mi dispiaceva doverli lasciare, non volevo creare loro dei problemi. Bene, nel giro di pochi mesi quasi tutti i clienti hanno disdetto il contratto, chi per un motivo, chi per un altro. Io ho reagito con gioia e sollievo, ma avrei anche potuto andare nel panico: sto perdendo tutti i clienti, cosa farò, mioddio!!! Molte persone fanno così: lanciano un intento, poi quando si realizza, vanno nel panico perché non si ricordano di ciò che hanno chiesto e temono di andare incontro alla disgrazia.
Nello stesso periodo io e Daria abbiamo espresso il desiderio di poter organizzare corsi dal vivo, per staccarci dal computer e poter stare assieme alle persone come noi (le persone Supernatural!). Bene, nel giro di pochi mesi diverse persone ci hanno chiesto di organizzare corsi dal vivo per loro, senza che noi facessimo pubblicità o divulgassimo la notizia!!!
Anche se conosciamo la legge di attrazione, queste cose ci meravigliano ogni volta. Ci sentiamo accuditi e accompagnati, vediamo che l’Universo si adegua alle nostre vere intenzioni.
Ora io e Daria vogliamo far crescere Supernatural Café, aiutando sempre più persone del mondo olistico a portare il loro messaggio al loro pubblico. Ma siamo davvero stanchi di passare tante ore al computer, non ce la facciamo più. Per questo motivo abbiamo deciso di creare un team di professionisti che lavorano con noi e ci aiutano a crescere. E’ un nuovo progetto e una nuova grande sfida, soprattutto ora in Italia dove fare impresa è praticamente impossibile. Ma noi seguiamo il nostro Cuore. Comunque vada, sarà un successo.
Ecco un altro piccolo consiglio che posso darti: smetti di pensare a te come a una dipendente. Se sei ancora seduta alla tua scrivania non è perché una legge impedisce alla tua azienda di licenziarti. Se sei ancora seduta lì è perché le tue competenze e il tuo talento ti permettono di guadagnare denaro e mantenere la famiglia. Puoi licenziarti da questa azienda, ma non puoi perdere le tue competenze. E da quando sei naturopata, le tue competenze sono aumentate. Per 20 anni sei stata in grado di provvedere a te e alla tua famiglia. Dovunque andrai, qualsiasi cosa farai, questa capacità di provvedere a te stessa sarà sempre in te. Fidati di te stessa e affidati a qualcosa di più grande, che ti ha sostenuta finora e lo farà sempre… FINO A QUANDO TU LO PERMETTERAI. Ricorda che la maggior parte dei fallimenti sono autosabotaggi. L’Universo non complotta contro di noi… semplicemente realizza i nostri desideri più profondi… o le nostre più profonde paure. Non dimenticare che la Paura è una leva più forte del Desiderio. E il mondo in cui viviamo ne è la prova: le paure dell’umanità si materializzano ogni istante.
Smetti di avere paura e comincia a seguire il tuo Cuore e i tuoi desideri più grandi!!! IL MONDO NE HA UN DISPERATO BISOGNO!!!!!!!
Un abbraccio cara Daniela 🙂
Maximilian
Daria e Maximilian, una bellissima risposta e vera soprattutto, in un certo senso sto vivendo una situazione, per alcuni versi analoga, sono master Reiki e sto prendendo altri master sempre collegati al Reiki, il mio desiderio è quello di potere lavorare nell’ambito olistico fondendo il lavoro con una attività di autosussistenza basata sull’agricoltura, insomma un po’ un casino ma è un qualcosa della cui possibile realizzazione sono convinto ma…c’è un ma ed è appunto il timore nella riuscita…non per nulla l’Universo mi permette di arrivare fino ad u certo punto e non oltre…fino a quel punto che è sufficiente per farmi capire che se voglio posso riuscire…ma il mio timore la mia paura attuale è ancora troppo forte e ostacola l’aiuto che potrei ricevere, me ne rendo conto e leggendo la tua risposta ora ne sono convinto per cui grazie, grazie, grazie infinita Luce
Caro Marco, ti auguriamo davvero con tutto il cuore di riuscire a realizzare i tuoi sogni e di superare la paura! C’è bisogno nel mondo di persone felici e che agiscono con il cuore 🙂 Ovviamente la mente deve sempre essere nostra preziosa consigliera, ma solo tale: non può diventare la nostra padrona bloccandoci con la paura o con i limiti che noi stessi ci poniamo. Quando la mente e il cuore collaborano in armonia tutto funziona alla perfezione…
Non stiamo dicendo che sia facile, anzi! E’ un cammino, un lavoro quotidiano… ma se senti che quella è la direzione, fai il primo passo, e il mondo inizierà a muoversi di conseguenza… un grande abbraccio!!! E tienici aggiornati su quel che accadrà 🙂