Tempo di lettura: 2 minuti
Mia moglie ha visto le foto dei primi bombardamenti da parte dei militari francesi in Siria ed è scoppiata in lacrime. <<Ma com’è possibile che mentre io e il resto del mondo osservavamo un minuto di silenzio per le vittime francesi, la Francia ne approfitta per bombardare i siriani?>>.
Tutto questo è follia pura. La ragione, per chi ancora ne conserva un lume, non può contenere questa enorme e folle assurdità.
Mi alzo ogni mattina facendomi la stessa domanda. Che senso ha quello che sto facendo? Che senso ha il mio lavoro? Che senso ha sostenere e alimentare questo sistema, la moneta a debito, la schiavitù del lavoro, comprare, vendere, produrre, consumare, ogni santo giorno dalla nascita alla morte?
Non ho una risposta.
Ma non mi stanco di ripetermi ogni giorno la stessa domanda.
E nell’attesa di trovare la risposta, se mai arriverà, continuo a ripetermi che tutto è uno specchio. Inutile cercare colpevoli là fuori. Se questo mondo non mi piace, non posso fare altro che lavorare su me stesso per essere migliore.
Più le cose vanno male, più il mio cuore si riempie di sconforto, più sento il bisogno e il dovere di essere migliore, di darmi da fare, di creare armonia, di portare luce.
Non mi faccio illusioni. Come diceva Castaneda, viviamo in un universo predatorio. Per vivere siamo costretti ad uccidere, a nutrirci della vita di altri esseri viventi, siano essi piante, animali o altri esseri (anche umani). La morte ci accompagna sin dalla nascita ed è una delle poche certezze che abbiamo.
Non sta a me giudicare la Creazione. Neanche la comprendo, figuriamoci se posso permettermi di giudicarla. Sono una particella infinitesimale in un universo sconfinato. Il giudizio lo lascio a quelli che si credono grandi e importanti, a quelli che pensano di avere capito tutto. Prego, accomodatevi, giudicate voi.
Non è la risposta che mi fa andare avanti, ma la Domanda. Quindi per fortuna che una risposta non ce l’ho, così trovo la forza di andare avanti, perché in questi tempi strani, di forza per andare avanti ce ne vuole davvero tanta.
Ma il mondo è perfetto così com’è. Con la sua guerra, con la sua morte, con le sue stragi, con la sua follia, la follia di alzarsi ogni giorno e fare sempre la stessa cosa, meccanicamente, senza nemmeno accorgersi di essere vivi… proprio grazie a tutto questo, il mondo è perfetto così com’è.
Il mondo è perfetto così com’è. Così come è perfetto e benedetto un tumore, che viene a portarci un messaggio, che viene a dirci che c’è qualcosa da sistemare, da rimettere in equilibrio. Che c’è una lezione da imparare, che c’è una vita da vivere e non rimane più molto tempo.
Possiamo bombardare il tumore con la chemio e il raffreddore con gli antibiotici, così come bombardiamo la Siria e il resto del mondo con la medicina che chiamiamo “democrazia”.
Oppure possiamo svegliarci e accorgerci che il tumore siamo noi, la guerra siamo noi, il mondo siamo noi.
Non è con le bombe, ma con l’Amore che si curano le malattie. Un Amore fatto di ascolto, di osservazione, di comprensione, di empatia, di attenzione e di compassione.
Metti una bandierina francese, se vuoi. Ma ricorda che le bandiere sono il vessillo dei confini e della separazione. Se fossimo un popolo unico, a chi potremmo fare la guerra?
Eppure siamo un popolo unico. I confini li abbiamo creati noi, ma sulla Terra non esistono confini. Siamo tutti figli della stessa madre e dello stesso padre, abbiamo tutti lo stesso DNA.
E se anche così non fosse, cosa ci darebbe il diritto di decidere chi è migliore di chi? Chi deve fare lo schiavo e chi il padrone? Quale specie animale deve proliferare perché utile all’uomo e quale deve estinguersi perché non gradita?
Ma ancora una volta, il mondo è perfetto così com’è.
Se c’è il disaccordo, siamo qui per imparare ad accordarci.
Se c’è disarmonia, siamo qui per imparare ad armonizzarci.
Se c’è la guerra, siamo qui per imparare a vivere in pace.
Se c’è la fame e la miseria, siamo qui per imparare a portare nutrimento e abbondanza.
Se c’è la violenza, siamo qui per imparare a portare la gentilezza.
Se c’è l’odio, siamo qui per imparare a portare l’Amore.
E se non impareremo, poco male. L’universo andrà avanti lo stesso, con o senza quel microscopico (ma bellissimo e unico) granello di polvere chiamato Pianeta Terra.
Tutto è perfetto così com’è.
1 Comments on “La Guerra in Siria e gli Attentati a Parigi: tutto è perfetto così com’è.”
Bellissimo articolo e profonda riflessione….mi permetto di aggiungere che ieri pensando a quanto è successo, ho pensato che ognuno in questo pianeta scuola che è la Terra puo’ evolvere anche solo semplicemente smettendo di scambiare quello che succede come il fine, perchè il fine ultimo è illuminare noi stessi….