Ieri sera ci è capitato qualcosa di molto strano, che mi sta dando da pensare.
Siamo andati in birreria con due amici che non vedevamo da molti mesi. Locale tranquillo, non troppi clienti, un paio di televisori maxischermo appesi alle pareti della sala, gli onnipresenti televisori maxischermo…
Stavamo chiacchierando di come va in Irlanda per noi e in Italia per loro, quando d’improvviso la conversazione prende una strana piega, si comincia a parlare di politica e in pochi istanti mi ritrovo ad osservare una situazione surreale: tre persone che discutono animatamente tra loro, ognuna in posizione di attacco o di difesa, parando o sferrando i migliori colpi della propria ragione, come se stessero disputando un incontro di boxe.
La cosa era surreale perché il maxischermo appeso alla parete proprio sopra di noi stava mostrando le riprese del campionato di Boxe Thailandese, dove diversi atleti se le suonavano di santa ragione.
Così ho pensato di intervenire per smorzare la tensione… Pessima idea.
Sono rimasto immediatamente coinvolto nella discussione e mi sono ritrovato al centro del ring, con due pugili che mi legnavano di mazzate. Era una discussione con una forte componente emotiva, poco contenuto e molte parolacce.
Però è stato interessante vederlo e viverlo dal di dentro.
La regola del combattimento è semplice, quanto assurda: io devo avere una mia opinione solida e incrollabile e devo essere disposto a difenderla fino alle estreme conseguenze. Tu devi fare altrettanto, ma devi avere una opinione diversa dalla mia. E poi si comincia il duello fino all’ultimo sangue. In palio c’è la Soddisfazione di Avere Ragione.
Per uscire dal ring ho gettato la spugna affermando: io non ho una mia opinione da difendere su questa cosa.
Al che uno dei due amici mi ha risposto incredulo:<<ma se non hai una tua opinione da difendere, allora come facciamo a discutere?>>
Lo so, questa modalità è antica come il mondo e la usiamo da sempre in ogni contesto… nella politica, nello sport, nella religione, nella scienza…
Però la cosa che mi ha colpito è la coincidenza che proprio in quel momento, in televisione, si stesse disputando un match di Boxe.
Siccome per me le coincidenze non sono “casualità” a cui non va data importanza, ma segnali e messaggi a cui prestare estrema attenzione, mi chiedo se veramente la televisione può manipolare la nostra mente e le nostre emozioni per scatenare le nostre reazioni.
Su internet si sente parlare da tempo di brevetti americani per la costruzione di ponti radio e televisioni con funzione di controllo mentale. Le testimonianze e gli indizi sembrano autentici e convincenti, ma un brevetto non è una prova e comunque stiamo parlando di internet, quindi le fonti potrebbero anche essere false.
Ma se fossero vere? Questa coincidenza potrebbe essere un ulteriore indizio. Forse basterebbe osservare con attenzione cosa succede intorno a noi per scoprirlo.
Forse non c’è una correlazione di matrice complottistica, ma di sicuro c’è una correlazione di sincronicità.
Vedere il match di Boxe in televisione mi ha permesso di vedere con chiarezza che la stessa cosa stava accadendo tra noi al tavolo.
Ma perché accadono queste cose? Perché dal nulla si scatena un combattimento chiamato discussione, che lascia tutti quanti storditi e sfiniti, prosciugati?
Come un uragano che passa e butta per aria ogni cosa.
Al ritorno in macchina Daria ha commentato: “siamo stati influenzati da una Eggregora”. Probabilmente ha ragione.
Non so se la televisione abbia al suo interno strani marchingegni di controllo mentale, ma so per certo che una sala piena di gente con due televisori che mostrano immagini di violenza e combattimento in qualche modo influenza le persone.
Anche quando la nostra attenzione è focalizzata in un punto (ad esempio stiamo chiacchierando con un amico), la nostra percezione rimane attiva e ci permette di assimilare informazioni a 360°. E proprio perché l’attenzione è “distratta”, le informazioni che riceviamo dall’ambiente ci influenzano senza che ce ne accorgiamo.
Mentre siamo distratti, la nostra mente percepisce le immagini dell’incontro di boxe, la tensione di chi lo sta guardando in sala. Queste impressioni generano ansia e alzano il livello di stress, predisponendo la persona al combattimento o alla fuga. Ovviamente ognuno reagisce in modo diverso, altrimenti ci sarebbe stata una rissa nel locale 🙂
Più a lungo siamo immersi in questo campo di informazione, più è facile perdere il controllo e lasciarsi influenzare.
Più il campo di informazione prende il controllo su di noi, più l’Eggregora diventa potente e condiziona le nostre scelte, dal basso fino agli alti vertici del potere e del controllo mondiale.
Questa è solo una ipotesi e potrebbe non essere vera. Nel dubbio preferisco esercitarmi a restare sveglio e a non farmi influenzare da queste forme pensiero divoratrici e distruttive.
E sono sempre più felice di non avere la televisione.
3 Comments on “Le Eggregore usano la Televisione per il Controllo Mentale?”
Se penso anche a tutte le persone con energia fortissima che riescono a influenzare gli altri e manipolarli, anche solo trasmettendo loro con la mente…come si fa a contrastare un’Eggregora?
Poche persone con un’energia fortissima non sono comunque nulla rispetto ai milioni, miliardi di persone con un’energia debole ma focalizzata in un’unica direzione, quella di nutrire l’Eggregora. Contrastare un’Eggregora è semplicemente IMPOSSIBILE. Perché l’atto stesso di contrastarla la nutre di energia. Questo è il concetto chiave che sfugge a tutti coloro che “fanno la guerra al sistema”. L’unico modo per distruggere una Eggregora è privarla della sua energia, lasciando che muoia di fame e infine svanisca. E l’unico modo per privarla della sua energia è convogliare questa energia in altre direzioni. Non si può cambiare il mondo facendo la guerra al sistema, perché il sistema sono le persone. Questo mondo è così come lo vediamo oggi perché miliardi di persone lo ricreano così ogni giorno. E’ impossibile cambiarlo con la forza, perché per quanto ci sforziamo, saremo sempre una minoranza. E’ impossibile e non è nemmeno giusto, perché la volontà del prossimo va rispettata e non possiamo imporre agli altri la nostra visione del mondo. E comunque non funzionerebbe. L’unico modo per cambiare il mondo è crearne uno nuovo e lasciare che siano le persone a scegliere in che mondo vogliono vivere. In tanti affermano di volere un mondo diverso, ma poi ogni giorno, nei fatti, scelgono e ricreano il mondo attuale. Ti faccio un esempio. In tanti si indignano perché il mondo è inquinato e pieno di spazzatura. Però continuano a produrre rifiuti e ad abbandonarli per strada con noncuranza. Io nel mio piccolo ogni giorno raccolgo i rifiuti che gli altri abbandonano per strada e li butto via. Ho insegnato ai miei figli a farlo, non con i sermoni, ma con l’esempio. E ora loro fanno lo stesso, con gioia, come un gioco. Sono attenti e se mi sfugge una cartaccia per strada, sono loro che la raccolgono e cercano il cestino più vicino. Ci tengono molto. Cerco di produrre meno rifiuti possibile, riduco al minimo gli sprechi e riciclo tutto ciò che posso. Ma non sono migliore degli altri, non li biasimo e li lascio fare, non faccio la guerra al sistema. Se tutti facessero come me e raccogliessero la spazzatura degli altri per strada, avremmo un mondo più pulito. Io aspetto che accada e intanto faccio la mia parte, cerco di creare un mondo migliore, cerco di divulgare questa consapevolezza e spero che altri scelgano come me un mondo migliore. Quante persone si indignano per le politiche europee sul cibo, perché ogni giorno in Italia si distruggono tonnellate di frutta e verdura per favorire le importazioni da Tunisia, Spagna, Grecia, Olanda, eccetera? In tanti si indignano, però poi continuano a comprare la verdura nei supermercati, anziché rifornirsi dai produttori locali a chilometro zero. Tutti si lamentano dell’inquinamento di acqua e aria, dei pesticidi e dei veleni, però continuano a scegliere quel tipo di cibo anziché comprare cibo biologico, solo perché costa meno (o perché voglio mangiare le zucchine e i pomodori a dicembre). Oppure a girare in automobile anziché in bicicletta o con i mezzi pubblici, perché si fa meno fatica (si fa per dire…). In tanti ce l’hanno con le multinazionali che distruggono l’economia locale, eppure continuano a comprare i loro prodotti perché costano meno. Eccetera. Solo facendo scelte critiche e consapevoli possiamo cambiare il mondo. Le varie associazioni come Greenpeace o il WWF sono partite con le migliori intenzioni e ora sono diventate Eggregore molto potenti. Sono coinvolte in situazioni conflittuali, in cui la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra. Non è una novità, per chi si informa e non crede alle favolette. L’unico modo per cambiare il mondo è partire dal basso, ognuno deve fare la sua parte. Si vota ogni giorno, con le nostre scelte quotidiane. Un abbraccio 🙂
Bellissima risposta, l’ho letta e riletta, perché sono d’accordo. E riconosco l’errore in cui stavo cadendo, quello del “contrasto”…che non fa altro che dare maggior forza. Mi piace molto di più e sicuramente funziona molto più velocemente, quella di alzare le vibrazioni e far morire di fame l’Eggregora. E hai ragione, la pace nel mondo inizia con la pace in noi, e alzare le vibrazioni nel nostro mondo apparentemente piccolo. Grazie!