E’ la nostra casa che rispecchia noi e il nostro modo di essere, oppure è il contrario, e cioè siamo noi che ci adeguiamo e adattiamo all’immagine della nostra casa?
Che la nostra casa parli di noi forse può sembrare scontato: contiene tutta la nostra vita, i mobili che più ci piacciono e che abbiamo scelto, i quadri che ci hanno colpito, le nostre foto, i ricordi di viaggi o i regali che amici e parenti ci hanno fatto praticamente da quando siamo nati ad oggi. Contiene la nostra storia, la storia della nostra vita e dei bei momenti che vogliamo ricordare, appunto, conservando oggetti che li rappresentano. Ma forse nessuno di noi ha mai pensato che possa essere vero anche il contrario, ovvero che la casa ci influenza e ci porta ad essere e a vivere in un certo modo…
Riflettendo su quest’aspetto qualche mese fa in occasione del nostro trasloco prima di partire per l’Irlanda, mi sono resa conto di come, in realtà, la mia vecchia casa non rappresentasse la mia vita attuale di quel momento, ma piuttosto il mio Passato (o meglio la mia vita passata). Beh, in un certo senso rappresentava anche la mia vita di quel momento, nel senso che mostrava tutto il mio attaccamento al passato e la mia nostalgia per qualcosa che non c’era più!!
E cioè: la mia vita da single sempre in giro a fare festa con gli amici, i miei dizionari di giapponese dell’università, i souvenir dei miei tanti viaggi più tutta una serie di oggetti accumulati (e accatastati in garage) nel corso degli anni con l’idea che forse in futuro mi sarebbero potuti servire…
In quell’occasione mi sono vista da fuori, mentre smontavo pezzo per pezzo tutti quei tasselli che costruivano la mia (vecchia) identità: più toglievo e buttavo e regalavo tutti questi oggetti, più la mia identità si spogliava di vari strati e piano piano sono arrivata al centro di me. E ho visto una persona che non c’era più, che viveva del ricordo del passato e che non riusciva a vivere nel presente. Poi ho visto che sotto tutti quegli strati però c’ero ancora io, solamente che dovevo ripartire da zero, da me, dal momento PRESENTE, per riiniziare a vivere al 100% guardando avanti, lasciando andare e ringraziando tutto ciò che mi aveva portato fino a lì.
E’ stato come un potente rito di iniziazione, di pulizia, di apertura verso la vita, verso il nuovo, è stato come fare spazio per accogliere tutto quello che la vita avrebbe voluto regalarmi da lì in avanti. Moooolto doloroso, non posso nasconderlo, ma assolutamente necessario. Se non avessi fatto spazio non mi sarei data la possibilità di scoprire nuovi aspetti di me, di mettermi in gioco in un nuovo contesto, con nuove persone e con nuove prospettive. Ovviamente sono sempre io, ma quante sfaccettature ogni io possiede? Io credo infinite, e se ci diamo la possibilità di sperimentarle, ci arricchiremo sempre più di esperienze e di vita! Questa è una delle tante cose che amo della vita, anche se io stessa a volte inconsciamente vi pongo resistenza…
Già adesso infatti dopo pochi mesi in Irlanda una parte di me sta tentando di ricostruire quella zona di comfort che la fa stare bene, senza preoccupazioni o desideri particolari, solo per la voglia del “quieto vivere”… E io vedo questa parte che fatica a stare nella nuova situazione e cerca di ricrearsi il suo piccolo recinto. La osservo e mi rendo conto che in me c’è anche questa parte, che vuole ricostruire nella nuova casa tutta la rappresentazione della “nuova” me. E io a volte la lascio fare, altre invece cerco di controllarla, perché non voglio ritrovarmi nella stessa situazione già vissuta qualche mese fa. Ciò che voglio fare ora è vivere il più possibile il momento presente e non lasciare che nella casa si cristallizzi un’immagine di me che poi io devo sostenere per forza. No.
Voglio poter essere ciò che sono in quel preciso momento, e voglio che la casa sia uno specchio di questa mia nuova condizione.
Poi, quasi per caso 😉 arriva quest’intervista con Tiziano Valentinuzzi. Ascoltare le sue parole per me è stato come illuminare finalmente qualcosa che sentivo ma di cui non capivo il funzionamento… le energie della casa e come queste ci possano influenzare fortemente. Se conosciamo queste forze possiamo sfruttarle a nostro vantaggio, se non le conosciamo purtroppo ne siamo in balia. Grazie a Tiziano ho capito qual è il primo passo da fare per migliore l’energia dello spazio in cui viviamo!!
http://www.supernaturalcafe.it/podcast/episodio-44/
Tiziano da anni è un appassionato ricercatore e studioso di Vastu, l’antica scienza indiana dell’abitare, definito infatti il Feng Shui indiano.
Secondo il Vastu, lo Yoga dell’Abitare, (ma vale lo stesso per il Feng Shui) fare anche piccoli e semplici ritocchi nella propria casa può produrre notevoli cambiamenti nella propria vita. La casa, che sia un piccolo monolocale o una villa lussuosa, rappresenta una fetta importante della quotidianità delle persone, è testimone silenziosa dei momenti di socialità e di quelli intimi. Tiziano nella sua bellissima intervista ci ha spiegato che se desideriamo veramente migliorare il nostro benessere, prosperità e felicità possiamo farlo con piccoli e semplici ritocchi alla nostra casa.
Tiziano nell’intervista ci spiega anche l’importanza delle varie zone della casa secondo le quattro direzioni, e quale sia la zona più importante su cui lavorare fin da subito per migliorare la nostra vita. Secondo il Vastu la zona più importante della casa è quella a nord est: l’area nordest è la “zona nobile” della casa e va quindi dedicata al relax, alla meditazione, ai momenti di raccoglimento, di preghiera, di studio e di riflessione profonda.
Se l’area nordest di una casa è bloccata, ovvero senza finestre o sbocchi all’esterno, non accessibile, tenuta sporca o poco curata, con un bagno o un ripostiglio pieno di disordine, sarà causa, tra le altre cose, di mancanza di lungimiranza e di capacità di fare progetti a lungo termine.
Quando Tiziano ci ha spiegato questo concetto fondamentale del Vastu ho fatto un balzo sulla sedia: ecco perché nella nostra vecchia casa in Italia non riuscivamo ad avere chiarezza sul nostro futuro e abbiamo sentito la necessità di spostarci!! In quella casa l’area nordest era occupata da un ripostiglio/dispensa interrato con pochissima luce che filtrava da una grata; inoltre era diventata un po’ la stanza dove mettevamo tutto ciò che non sapevamo bene dove collocare, insomma era davvero un gran caos!!
Quindi, tornando al nostro discorso iniziale, è la casa che ci rappresenta oppure è la casa che ci influenza? Sono vere entrambe le cose, perché vale anche in questo caso il famoso detto “Come dentro così fuori” (e viceversa).
La buona notizia è che attraverso semplici accorgimenti e modifiche sulle nostre case (senza bisogno di traslocare come abbiamo fatto noi, ci sono anche mezze misure 🙂 ) possiamo ottenere grandi benefici nelle nostre vite, e migliorare la nostra salute, la nostra felicità e il nostro benessere. Tiziano Valentinuzzi ci spiega come!
http://www.supernaturalcafe.it/podcast/episodio-44/
Buon ascolto!!
Daria & Maximilian