Respiriani e Alimentazione Pranica: si può vivere senza cibo e acqua?

Daria & MaximilianInterviste4 Comments

Tempo di lettura: 6 minuti

IMPOSSIBILE!

Questa è la prima cosa che esclamano le persone, quando parlo della nostra ultima intervista a Nicolas Pilartz, che è respiriano da 4 anni.

Vivere senza ingerire cibo né acqua per 4 anni? Ma stiamo scherzando???

Sì, è comprensibile, anche io all’inizio ero molto scettico.

Ho sentito parlare per la prima volta di Alimentazione Pranica (nutrirsi di Prana, cioè energia vitale) molti anni fa.

Per quanto ne sapevo, era una cosa che potevano fare solo certi Yogi o monaci molto evoluti, dopo aver appreso tecniche segretissime e solo grazie ad anni e anni di meditazioni in una grotta, sacrifici immani e pratiche complesse.

Insomma, per me era più una leggenda metropolitana che una possibilità reale e concreta. Un’esperienza decisamente troppo Supernatural anche per me e di certo non alla portata di noi comuni mortali…

Per fortuna, a quanto pare, mi sbagliavo di grosso.

Come naturopata ho sperimentato molti tipi di diete e alimentazioni differenti. Ho anche praticato vari digiuni e sono arrivato a digiunare fino a 21 giorni bevendo solo acqua.

L’ho fatto a scopo di ricerca e per poter aiutare le persone a recuperare e mantenere la salute. E non sono morto (però sono dimagrito).

Ho scoperto che il digiuno può sostenere e favorire la guarigione (anche nel caso di malattie gravi, sia mentali che fisiche).

Ho compreso che il cibo che mangiamo è la principale causa delle nostre malattie e anche la medicina più potente per curarle.

Del resto, se è vero che siamo quello che mangiamo, è facile intuire gli effetti di un’alimentazione non naturale, fatta prevalentemente di cibi raffinati, conservati, morti o addirittura artificiali e sintetici.

Eppure in questi anni ho notato che le convinzioni personali, così come la volontà e la fede, hanno il potere di stravolgere qualsiasi statistica e contraddire qualsiasi regola. Anche nel campo dell’alimentazione.

C’è chi può assumere veleni mortali o farsi iniettare nel sangue batteri e virus senza subirne alcun danno. C’è chi è in grado di trasmutare con il proprio corpo le sostanze ingerite per compensare le carenze alimentari. E c’è chi può vivere in perfetta salute senza ingerire cibo solido o liquido e senza bere acqua per molti anni.

Tutte cose ritenute impossibili. Eppure accadono.

Nell’era di internet non possiamo più permetterci di pensare che siano solo leggende metropolitane o bufale colossali. Ci sono prove documentate, filmati e testimonianze reperibili ovunque, i giornali e le televisioni si interessano dell’argomento. Queste sono realtà che non possiamo più ignorare o liquidare come stupide e ingenue credenze popolari.

Non potendole ignorare, la tentazione di chiamarle miracoli è forte. Infatti il miracolo è una cosa fuori dall’ordinario, il classico caso fortuito, che non sarebbe dovuto accadere e che probabilmente non accadrà mai più. L’eccezione che conferma la regola…

Insomma, qualcosa che non ci riguarda e su cui non vale la pena soffermarsi più di tanto.

E invece la cosa ci riguarda eccome.

Ad esempio, centinaia di scienziati e ricercatori nel mondo affermano che la trasmutazione della materia non solo è possibile, ma accade costantemente (non solo nel nostro corpo, ma in quello di tutti gli esseri viventi, delle piante e dei minerali). Per loro non è magia o alchimia, ma scienza. E lo hanno dimostrato con esperimenti e prove di laboratorio. Il problema è che questi scienziati sono in minoranza e per la scienza ufficiale le loro ricerche non hanno alcun valore.

Ne abbiamo parlato qui.

Questa scoperta porterebbe con sé una grande rivoluzione in molti campi della scienza, a partire dalla fisica e dalla chimica. Eppure sono più di 100 anni che questa scoperta viene ignorata e osteggiata.

E se fosse davvero possibile nutrirsi solo di Prana (energia vitale), senza ingerire cibi e bevande?

Se non fosse solo un miracolo, ma una possibilità concreta del nostro organismo, che nessuno ci ha mai mostrato come utilizzare?

E se fosse addirittura spiegabile scientificamente, alla luce delle nuove scoperte e teorie che stanno emergendo in campo scientifico, ad esempio con la trasmutazione degli elementi a debole energia?

Come potrebbero cambiare la nostra società e la nostra stessa vita?

In meglio, senza dubbio.

Immagino un mondo in cui gli esseri umani non hanno più bisogno di mangiare né di bere.

Senza bisogno di cibo, scomparirebbe la fame nel mondo.

Le persone non avrebbero più bisogno di lavorare per sopravvivere, ma potrebbero scegliere liberamente di farlo, per altri motivi. Nessuno avrebbe più paura di perdere il lavoro e di morire di fame.

Una buona parte dell’inquinamento è causata dall’agricoltura e dall’allevamento intensivi. Senza bisogno di cibo, non avremmo bisogno di allevare animali per ucciderli e mangiarli, così come non avremmo bisogno di deforestare per coltivare cereali e verdure per nutrire il bestiame e noi stessi. Non avremmo bisogno di usare pesticidi e diserbanti tossici. Non avremmo bisogno di trasportare i cibi da un capo all’altro del pianeta.

Scomparirebbero le malattie più diffuse, quelle maggiormente legate all’alimentazione: allergie e intolleranze, diabete, infarto, obesità, ictus, tumori, osteoporosi, carie, epatiti, pancreatiti, eccetera.

Senza bisogno di cucinare e di andare a fare la spesa, avremmo molto più tempo libero.

Non sarebbe meraviglioso?

E invece fa una paura fottuta.

Questo è il motivo per cui le persone, anziché interessarsi alla cosa e buttarsi a capofitto in una ricerca così rivoluzionaria e importante per la sopravvivenza e il futuro del genere umano, la ignorano e la considerano una totale assurdità.

L’eccezione che conferma la regola: che a pensarci bene è il modo con cui la scienza ignora e scarta qualsiasi anomalia, qualsiasi cosa non rientri nell’ordine costituito.

Non esistono eccezioni alla regola. Una eccezione è l’ammissione stessa che la regola non funziona e che andrebbe ampliata, migliorata. E invece la ignoriamo.

Perché il cambiamento ci fa tanta paura?

Potremmo liberarci da tutto ciò di cui ogni giorno ci lamentiamo.

Fame, povertà, guerre, malattie, mancanza di tempo libero.

Che sia questo il vero motivo per cui non lo facciamo? Forse che in fondo ci piace e ci fa comodo lamentarci, anziché prendere in mano la nostra vita?

Oppure temiamo il giudizio degli altri e della società? Abbiamo paura che essendo diversi verremo ridicolizzati e allontanati, isolati dagli altri?

Meglio soffrire in gruppo che star bene da soli? E se potessimo star bene in gruppo, non sarebbe meglio?

Non lo so, immagino che i motivi siano tanti. Io faccio fatica a spiegarmeli. Se ti va lascia un commento e dimmi anche tu che ne pensi.

Sta di fatto che questa scoperta potrebbe cambiare radicalmente la nostra vita, in meglio.

Il cibo è socializzazione, è gioia e condivisione, perché demonizzarlo?

Questa è una delle affermazioni che sento fare più spesso. Ovviamente c’è un grosso fraintendimento.

Chi sceglie di sperimentare l’alimentazione pranica non demonizza il cibo. Il Prana stesso è cibo, ma in una forma più pura, più sottile. Non stiamo parlando di rinunciare al cibo, ma di cibarsi di energia vitale anziché di energia cristallizzata in forme materiali a cui è legata una coscienza (come nel caso degli animali).

Il cibo è gioia e socializzazione? No. Il cibo è cibo. Siamo noi a gioire, socializzare e condividere mentre mangiamo assieme. Possiamo fare la stessa cosa anche senza ingozzarci e riempirci la pancia come al Cenone di Natale.

Mi piace mangiare! Non voglio rinunciare al cibo per sempre!!!

Scegliere di sperimentare l’alimentazione pranica non significa rinunciare al gusto, al piacere e alla convivialità del cibo. Non è una setta o un dogma. E’ semplicemente un modo diverso di nutrirsi, che non esclude gli altri. Chi ha voglia di gustare un cibo solido o liquido può farlo, come e quando gli pare e piace. Ognuno deve trovare il proprio equilibrio, che non è mai rigido e immutabile.

I vegani non possono mangiare la carne? FALSO! Semplicemente scelgono di non farlo. Ma non esiste una legge o un dogma. E se un vegano mangia la carne, allora non è più vegano? E se poi ricomincia a non mangiarla, diventa di nuovo vegano?

Ecco, questo è il vero problema… identificarsi in una categoria, in un gruppo, in una etichetta. Sono tutte complicazioni create dalla nostra mente razionale.

La verità è che possiamo sperimentare l’alimentazione pranica per renderci conto se è una possibilità concreta o una mera illusione. Possiamo portarla avanti finché sentiamo che è utile per noi e che ci fa stare bene. Come Nicolas, possiamo scegliere di mangiare quando ne abbiamo voglia, senza per questo sentirci in colpa o esclusi dal club dei respiriani.

Non dobbiamo rendere conto a nessuno delle nostre scelte alimentari. Tranne che a noi stessi.

Come si fa per iniziare a nutrirsi di Prana senza correre rischi?

Migliaia di persone in Italia si stanno avvicinando a questa opportunità e la stanno mettendo in pratica, per vedere se funziona.

Nicolas Pilartz, respiriano da 4 anni, propone un percorso di 21 giorni in cui è possibile scoprire come nutrirsi di Prana, senza ingerire cibo e liquidi e senza perdere peso ed energia.

Ne parliamo in questa intervista:

#68 – Respiriani e Alimentazione Pranica: si può vivere senza cibo e acqua?

Se sei ancora scettico e la tua mente non può accettare una realtà del genere, non posso biasimarti. Sin dalla nascita veniamo condizionati a pensare che senza ingerire cibo solido e acqua si muore.

Non ti chiedo di credermi sulla fiducia. Informati, ascolta l’intervista, guarda i numerosi video su Youtube… e magari fai tu stesso l’esperienza, sotto la guida di una persona esperta che può mostrarti come ci si nutre di Prana senza perdere peso e senza correre inutili rischi.

Potrai sempre decidere di tornare alla tua vecchia vita, se e quando lo vorrai.

#68 – Respiriani e Alimentazione Pranica: si può vivere senza cibo e acqua?

Un abbraccio e buon ascolto!

Maximilian

4 Comments on “Respiriani e Alimentazione Pranica: si può vivere senza cibo e acqua?”

  1. Grazie per l’articolo pubblicato , lo trovo molto interessante ,certamente approfondisco l’argomentato . Vorrei però capire come mai le perSone anoressiche muoiono se si privano degli alimenti. Gradirei ricevere qualche informazione e continuare un percorso di maggiore conoscenza.

    1. Ciao Alessandro. Ne abbiamo parlato durante l’intervista e ho appena risposto alla stessa domanda in un altro commento. Le persone anoressiche muoiono perché rifiutano il cibo e il nutrimento. Così come chi fa un digiuno si predispone per rinunciare a ogni forma di cibo. L’alimentazione pranica è l’esatto contrario: ci si predispone ad assimilare il nutrimento nella sua forma più pura ed elevata. C’è chi afferma che tutto ciò sia impossibile. Bene, abbiamo davanti a noi la prova concreta che tutto ciò è possibile. Il mio invito è quello di verificare di persona. Potete contattare Nicolas e passare del tempo con lui. Un abbraccio!

    1. Ciao Enza

      noi non sappiamo, ti consigliamo di provare a scrivere sulla pagina facebook “Alimentazione pranica respiriani” e chiedere direttamente a loro…
      Un abbraccio

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