Oggi ha scritto questo articolo per noi Mauro Messere.
Tra l’uomo e la natura o Madre Terra (come la chiamano gli Indiani d’America) è sempre esistito un reciproco rispetto fin dai tempi più antichi. Sulla base di ritrovamenti sparsi in tutto il mondo, Il culto della Grande Madre sembra risalire al Neolitico e forse al Paleolitico.
Pachamama, per i popoli andini, Nana e Iside per le popolazioni africane, Gea o Gaia per la mitologia greca, Anahita nell’antica Persia – tanto per citare alcuni esempi – rappresentano la spiritualità esistente tra l’uomo e il divino, intesa come simbolo di unione fra tutte le cose presenti in natura: infatti il suo potere è nell’acqua, nelle pietre, negli animali, nelle colline, negli alberi e nei fiori.
L’uomo fa parte di questa unione anche se negli ultimi decenni egli ha preso altre strade che lo hanno poi portato a dissipare quasi del tutto quello che si era costruito nel corso dei secoli. Lo sfruttamento incontrollato delle risorse naturali, giustificato da facili e immediati guadagni, ha innescato nell’ultimo secolo il processo di degradazione dell’ambiente. Fortunatamente da parte di molti, occorre sottolinearlo, c’è stato un cambiamento di rotta, un ritornare sui propri passi, l’acquisizione di una nuova coscienza.
Anche se non è facile ritrovare questi antichi valori, fondati su una perfetta comunione con tutto ciò che ci circonda, si può tentare! Un primo approccio sarebbe quello di volgere lo sguardo verso altri mondi culturalmente diversi dal nostro; inferiori senz’altro se si analizzano sul piano tecnologico, ma nettamente superiori su quello umano, soprattutto in correlazione al diretto rapporto che essi hanno con la natura.
E fra queste culture totalmente opposte alla nostra, di chiara tendenza animistica, spicca su tutte quella relativa agli Indiani d’America. In proposito vorrei citare una nota espressione dei Sioux: “Mitakuye Oyasin” (siamo tutti parenti). Con queste parole, è bene ricordarlo, si vuole rinnovare l’unione mistica con tutti gli esseri del creato perché ogni animale, ogni pietra, ogni albero e anche l’uomo stesso sono sacri. Come così pure sono sacri anche gli eventi atmosferici e ogni altra manifestazione naturale.
Per i Nativi d’America la Madre Terra era, ed è tutt’ora, Progenitrice e Madre. Progenitrice perché trattasi di potenzialità o sostanza di tutte le cose che crescono; come Madre, invece per quanto riguarda l’atto evolutivo di queste forme. Forse per questi due aspetti simili e fra loro indissolubili i Pellerossa rispettavano e amavano profondamente le loro squaw, forse perché vedevano nelle loro donne ciò che la Madre Terra rappresentava. Sarebbe bello che tutti i popoli del mondo considerassero il “gentil sesso” sotto questo aspetto… sarebbe veramente meraviglioso! (E’ un mio desiderio).
Vorrei concludere questo affascinante e toccante argomento con il bellissimo ringraziamento degli indiani Irochesi: quando la Terra fu creata con tutti i suoi esseri viventi, l’intenzione del Creatore non era di renderla visibile solo agli uomini. Siamo stati messi al mondo insieme ai nostri fratelli e sorelle, con quelli che hanno quattro zampe, con quelli che volano e con quelli che nuotano. Tutte queste forme di vita, anche il più piccolo filo d’erba e il più grande degli alberi, formano con noi una grande famiglia. Tutti noi siamo fratelli e UGUALMENTE IMPORTANTI su questa terra. Come si fa a non amare gli Indiani d’America?
P.S. Riguardo l’argomento trattato consiglierei i sottoelencati libri:
- Amicizia con la terra – Recheis Kathe / Bydlinsk Georg – Edizioni il Punto d’Incontro
- Una sola madre terra – Harney Corbin – Edizioni Xenia
- La danza del sole dei Lakota – Massignan Marco – Edizioni Xenia
Marco Massignan è un grande esperto della cultura dei nativi americani, e coltiva questa passione fin da giovanissimo. Si laurea con con una tesi sulla Danza del Sole dei Lakota, e per 8 anni è direttore della collana “Uomini Rossi” di Xenia Edizioni. Scrittore e ricercatore indipendente, è considerato uno dei maggiori conoscitori italiani delle culture tribali e dello sciamanismo, di cui ha esperienza diretta. Ha seguito un lungo apprendistato spirituale in Canada, USA ed Europa con diversi uomini-medicina e leader spirituali nativi americani tradizionalisti (nazioni Navajo, Tsuu T’ina, Blackfoot, Stoney-Nakota), da cui ha ricevuto un nome tradizionale e alcune cerimonie. Dal 2008 partecipa alla cerimonia della Danza del Sole dei Lakota Hunkpapa a Standing Rock, South Dakota.
http://www.supernaturalcafe.it/podcast/episodio-40/
E’ cofondatore e Direttore di Nemeton – Istituto di Arte Sciamanica e Sistemica, dove propone, insieme alla moglie Elena dell’Orto, corsi e incontri di Formazione in Costellazioni familiari e sistemiche, Costellazioni rituali®, Sciamanismo, Risoluzione dei traumi a base corporea, Sound Healing, Rituale della Capanna del Sudore, Riti della Tradizione celtica, Cerimonia dei Vasi fischianti peruviani. Il loro lavoro è davvero prezioso, e nasce dal loro profondo amore non solo per l’essere umano ma per tutto ciò che ci circonda, perché, come ci ricordano, tutto è correlato, tutto è uno.
http://www.supernaturalcafe.it/podcast/episodio-40/
Grazie di averci ricordato l’importanza del rispetto nell’avvicinarci all’altro, del saper donare oltre che prendere, e del bisogno di ricominciare a sognare un futuro e una realtà migliori.
Buon ascolto!
Maximilian & Daria, con Mauro Messere.